Osservare i propri nipoti muoversi nell’età adulta con apparente incertezza può generare nelle nonne un senso di inquietudine profondo. Quella sensazione di smarrimento che percepite non è solo vostra: molte donne della vostra generazione si trovano a interrogarsi sul perché questi giovani, cresciuti con opportunità che voi potevate solo sognare, sembrino così fragili di fronte alle scelte di vita. Ma forse il problema non sta tanto nella fragilità dei nipoti, quanto nella diversità radicale del mondo che stanno affrontando rispetto a quello che avete conosciuto voi.
Il mercato del lavoro che hanno ereditato i vostri nipoti
Quando voi entravate nel mondo del lavoro, il percorso era relativamente lineare: diploma o laurea, assunzione, carriera nell’azienda, pensione. Oggi i giovani adulti affrontano una realtà frammentata dove la stabilità è diventata un miraggio. Secondo le indagini continue sulle forze di lavoro dell’ISTAT, la quota di occupati under 35 con contratti non standard è significativamente superiore a quella delle generazioni più anziane, ed è cresciuta soprattutto dopo la crisi economica globale. Non si tratta di mancanza di volontà, ma di un sistema economico strutturalmente diverso.
Quello che voi percepite come mancanza di direzione potrebbe essere in realtà una strategia di adattamento. I vostri nipoti cambiano lavoro, esplorano, sperimentano non per superficialità, ma perché il mercato stesso richiede questa flessibilità. Gli esperti parlano di carriere proteiche e senza confini, percorsi professionali caratterizzati da frequenti cambi per rispondere a un mercato instabile e in rapido mutamento. La capacità di reinventarsi continuamente è considerata una competenza professionale chiave, non un difetto caratteriale.
L’insicurezza relazionale in un’epoca di iperconnessione
Anche le relazioni affettive sembrano più fragili, più liquide, per usare un termine del sociologo Zygmunt Bauman. Bauman ha descritto la modernità come liquida, caratterizzata da legami meno stabili e più revocabili, anche nelle relazioni intime. I vostri nipoti tardano a sposarsi, convivono per anni senza definire il rapporto, sembrano incapaci di impegnarsi. Ma questa apparente incapacità nasconde una realtà complessa.
La generazione dei giovani adulti di oggi ha accesso a infinite possibilità di connessione, ma paradossalmente soffre di una solitudine endemica. Studi internazionali mostrano che un uso intenso dei social media può essere associato a maggiore senso di solitudine e sintomi depressivi nei giovani adulti. Le app di incontri, i social media, la possibilità di comunicare istantaneamente con chiunque nel mondo non hanno reso le relazioni più semplici, ma più complesse, anche perché ampliano le possibilità di scelta e di confronto sociale, aumentando la paura del rifiuto e del fallimento.
La ricerca pubblicata dall’Istituto Toniolo nel Rapporto Giovani evidenzia come i giovani italiani dichiarino di attribuire grande importanza alla stabilità affettiva e alla famiglia, ma temano di non riuscire a garantire condizioni economiche e relazionali adeguate, e vivano una forte paura del fallimento in un contesto percepito come competitivo e giudicante.
Come trasformare la preoccupazione in risorsa
La vostra inquietudine può diventare un ponte prezioso tra generazioni, ma solo se evitate alcuni errori comuni. Il primo è quello di confrontare continuamente la loro vita con la vostra giovinezza. Frasi come “alla tua età io già lavoravo da anni” o “noi ci sposavamo e crescevamo i figli senza tutti questi problemi” creano distanza invece che comprensione.
Provate invece a porvi in ascolto genuino. Chiedete ai vostri nipoti di raccontarvi le loro giornate lavorative, le dinamiche del loro ambiente professionale, le competenze che devono sviluppare. Scoprirete un mondo dove la pressione alla performance è spesso costante, dove bisogna aggiornarsi continuamente, dove il confine tra vita privata e lavoro si è assottigliato con la diffusione del lavoro da remoto e della reperibilità digitale.
Il valore nascosto dell’apparente smarrimento
Esiste un aspetto positivo in quella che voi percepite come mancanza di direzione: i giovani adulti di oggi si concedono il tempo per cercare un senso autentico al proprio percorso. Non accettano passivamente il primo lavoro disponibile o il primo partner che capita. Questo può sembrare esitazione, ma è in realtà una forma di consapevolezza che alle generazioni precedenti era spesso meno accessibile, anche perché le opportunità di scelta e di mobilità erano più limitate.

I dati del Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo mostrano come le nuove generazioni attribuiscano un valore fondamentale all’autenticità, all’equilibrio vita-lavoro e all’allineamento tra valori personali e scelte professionali e familiari, preferendo spesso lavori percepiti come di senso anche a costo di maggiore incertezza iniziale. Non vogliono semplicemente un lavoro, ma un’attività che abbia senso per loro. Non cercano qualcuno con cui stare, ma relazioni profonde e paritarie.
Strategie concrete per supportare senza soffocare
Il vostro ruolo può essere fondamentale, ma richiede un cambio di prospettiva. Ecco alcuni suggerimenti pratici:
- Offrite supporto pratico senza condizioni: aiutare economicamente quando possibile, offrire un pasto caldo, essere disponibili per ascoltare sono gesti concreti che hanno un effetto protettivo sul benessere psicologico dei giovani adulti in fasi di transizione.
- Condividete le vostre vulnerabilità: raccontate anche dei vostri momenti di incertezza, dei vostri dubbi. Narrazioni familiari che includono anche difficoltà e fallimenti, e non solo successi, favoriscono resilienza e senso di continuità nei giovani. L’idealizzazione del passato crea aspettative irrealistiche.
- Riconoscete le competenze che possiedono: i giovani adulti di oggi hanno abilità che voi non avete. Le competenze digitali, la capacità di reperire e valutare informazioni online e il multilinguismo sono considerate competenze chiave per la cittadinanza e il lavoro. Sono risorse preziose.
- Rispettate i tempi diversi: in Italia l’età media al primo matrimonio e alla nascita del primo figlio è aumentata in modo significativo nelle ultime decadi, e i percorsi di vita sono diventati più diversificati. Matrimonio e figli non sono più tappe obbligate o uniche misure di successo. Ci sono molti modi di costruire una vita piena.
Quando l’ansia diventa costruttiva
La vostra preoccupazione testimonia l’amore profondo che provate per i vostri nipoti. Non dovete eliminarla, ma trasformarla in curiosità generativa. Invece di temere per il loro futuro, provate a esplorarlo insieme a loro. Fatevi spiegare i loro progetti, anche quelli che vi sembrano bizzarri o poco concreti.
Molti giovani oggi costruiscono carriere in ambiti che non esistevano nemmeno dieci anni fa: content creator, data analyst, sustainability manager. Ricerche sul mercato del lavoro mostrano come i green jobs e le professioni legate ai dati e alla trasformazione digitale siano tra le più in crescita e richiedano competenze avanzate. Percorsi che alle vostre orecchie suonano incerti ma che in realtà richiedono competenze sofisticate e possono offrire opportunità reali.
La ricerca Generazioni a confronto della Fondazione Visentini mette in evidenza che il dialogo intergenerazionale, quando basato su rispetto reciproco, è associato a un miglior clima familiare e a una maggiore capacità di comprensione delle rispettive difficoltà e risorse, con benefici percepiti sia dai giovani sia dagli anziani. I giovani acquisiscono prospettiva storica e saggezza esperienziale, mentre gli anziani sviluppano flessibilità mentale e comprensione del presente.
I vostri nipoti non sono persi: stanno semplicemente navigando un territorio sconosciuto con mappe diverse dalle vostre. Il vostro compito non è tracciare la rotta al posto loro, ma essere il porto sicuro dove possono tornare quando il mare si fa tempestoso, sapendo di trovare accoglienza senza giudizio, esperienza senza imposizione, amore senza condizioni.
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