I momenti di transizione nella vita di un bambino rappresentano delle vere e proprie rivoluzioni emotive. Quando un nipotino affronta l’ingresso alla scuola primaria, si trasferisce in una nuova casa o vede arrivare un fratellino, il suo mondo cambia radicalmente. In queste fasi delicate, le nonne possono diventare un’ancora di salvezza preziosa, ma spesso si sentono inadeguate, temendo di non avere gli strumenti giusti per offrire il supporto necessario. La verità è che il ruolo dei nonni in questi momenti critici è fondamentale, ma richiede un approccio consapevole e strutturato.
Il potere terapeutico della routine condivisa
Quando tutto cambia intorno a loro, i bambini cercano disperatamente punti fermi. La vostra presenza come nonne può diventare quel faro di stabilità di cui hanno bisogno. Non si tratta di fare cose straordinarie, ma di creare rituali semplici e ripetitivi che diventino prevedibili nel caos del cambiamento.
Secondo gli studi di psicologia dello sviluppo, la prevedibilità riduce drasticamente l’ansia infantile. Gli ambienti prevedibili favoriscono infatti la regolazione emotiva nei bambini esposti a stress transizionali. Stabilite un appuntamento fisso settimanale: può essere la merenda del mercoledì pomeriggio, la lettura della fiaba del sabato mattina o la passeggiata al parco ogni domenica. Questo appuntamento deve rimanere invariato nonostante i cambiamenti esterni, diventando per il bambino la dimostrazione tangibile che non tutto sta crollando.
Ascoltare senza minimizzare: l’arte della validazione emotiva
L’errore più comune che gli adulti commettono è quello di minimizzare le paure infantili con frasi come “Non è niente” oppure “Vedrai che passa”. Per un bambino che affronta un trasloco, perdere la propria cameretta può essere devastante quanto per un adulto perdere il lavoro. La proporzione emotiva è identica.
Come nonne, potete offrire qualcosa di unico: tempo illimitato per ascoltare. A differenza dei genitori, spesso travolti dalla gestione pratica del cambiamento, voi potete sedervi e dare al bambino tutto lo spazio di cui necessita per esprimere paure, rabbia o tristezza. Non serve avere risposte pronte; serve presenza autentica.
La tecnica del rispecchiamento emotivo
Quando vostro nipote esprime disagio, provate a riflettere le sue emozioni senza giudizio: “Vedo che sei molto arrabbiato per il trasloco” oppure “Capisco che l’idea di avere un fratellino ti spaventa”. Questa validazione emotiva, supportata dalle ricerche sull’intelligenza emotiva, aiuta i bambini a sentirsi compresi e normalizza le loro reazioni. Il rispecchiamento è considerato una chiave per sviluppare la regolazione emotiva nei bambini.
Trasformare i cambiamenti in narrazioni positive
I bambini comprendono il mondo attraverso le storie. Una strategia potente che potete utilizzare è quella di creare narrazioni intorno al cambiamento che stanno vivendo. Se il nipotino sta per iniziare la scuola, raccontategli di quando suo padre o sua madre hanno affrontato lo stesso passaggio, includendo dettagli emotivi autentici: anche loro avevano paura, ma poi hanno scoperto cose meravigliose.
Potete anche creare insieme una “storia del coraggio”, dove il protagonista, che misteriosamente assomiglia molto a vostro nipote, affronta una situazione simile e scopre di essere più forte di quanto pensasse. Questa tecnica narrativa, utilizzata anche in ambito terapeutico, aiuta i bambini a visualizzare se stessi come protagonisti attivi del cambiamento, non vittime passive. Le narrazioni positive si sono rivelate efficaci nel ridurre l’ansia da transizione.

Il potere degli oggetti transizionali
Nel caso di un trasloco o dell’inserimento scolastico, create insieme un “oggetto speciale” che faccia da ponte tra il vecchio e il nuovo. Può essere un braccialetto fatto insieme, un sassolino dipinto con colori particolari o un piccolo peluche che “viaggia” tra casa vostra e la nuova situazione.
Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista britannico, ha ampiamente studiato l’importanza degli oggetti transizionali nello sviluppo infantile. Questi oggetti diventano contenitori simbolici di sicurezza, aiutando il bambino a gestire l’ansia da separazione e il disagio del cambiamento.
Preparare concretamente al cambiamento
L’ansia nasce spesso dall’ignoto. Potete aiutare i vostri nipoti trasformando l’astratto in concreto attraverso attività pratiche:
- Per l’inserimento scolastico: visitate insieme la scuola prima dell’inizio, fate un “gioco della scuola” dove il bambino può sperimentare diversi ruoli, leggete libri che parlano di questo passaggio
- Per un trasloco: coinvolgete il bambino nella preparazione degli scatoloni della sua stanza, fate disegnare come vorrebbe la nuova cameretta, andate a esplorare il nuovo quartiere insieme
- Per la nascita di un fratellino: mostrate foto di quando lui era neonato, spiegate concretamente cosa farà il bebè nei primi mesi, create insieme un “regalo speciale” per il nuovo arrivato
Quando chiedere aiuto professionale
È importante riconoscere i segnali che indicano quando il disagio supera la normale reazione adattiva. Se notate regressioni significative come pipì a letto dopo anni di controllo o mutismo improvviso, sintomi fisici persistenti senza causa medica, o cambiamenti drastici nel comportamento che durano oltre le quattro o sei settimane, suggerite ai genitori di consultare un professionista dell’infanzia.
Il vostro ruolo non è quello di sostituirvi a uno psicologo, ma di essere testimoni attente e amorevoli del percorso emotivo dei vostri nipoti. A volte, riconoscere i propri limiti e indirizzare verso l’aiuto giusto è l’atto di amore più grande.
La vostra esperienza come risorsa
Avete attraversato decenni di cambiamenti, vissuto traslochi, nuovi inizi, trasformazioni familiari. Questa esperienza non è solo bagaglio personale, ma una risorsa concreta per i vostri nipoti. Condividete le vostre storie di adattamento, ammettendo anche le difficoltà che avete incontrato. Vedere che anche la nonna ha affrontato momenti difficili e li ha superati normalizza la fatica e ispira speranza.
I bambini che possono contare su una rete affettiva allargata, dove i nonni giocano un ruolo attivo, sviluppano maggiore resilienza emotiva. Il coinvolgimento attivo dei nonni migliora la capacità dei bambini di affrontare lo stress familiare. Non sottovalutate il vostro impatto: quella mezz’ora di ascolto, quel rituale condiviso, quella storia raccontata al momento giusto possono fare la differenza tra un cambiamento traumatico e un’opportunità di crescita. Il vostro amore paziente e la vostra presenza costante sono il regalo più prezioso che potete offrire ai vostri nipoti in questi momenti delicati.
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